L'arte della tessitura ha radici
antichissime, già tra le prime civiltà si tessevano preziose e ricercate
stoffe. Per esempio, negli scavi archeologici condotti a Tiriolo, sono venuti
alla luce i pesi da telaio in terracotta di forma piramidale, con un solo foro,
che servivano a tendere la trama dell'ormai identificato telaio greco.
Possiamo, così, affermare che in
questi luoghi si tesseva sin dall'antichità. Tempo fa in ogni casa della
Calabria c'era un telaio. Oggi, nei pochi piccoli centri in cui si continua la
tradizione antica della tessitura dei filati di ginestra, le tecniche
produttive, che risalgono ai primordi della civiltà italiota, sono immutate nel
tempo. Vengono ancora utilizzati gli stessi monumentali telai di faggio o di abete, che sembrano assumere la dignità
di strumento musicale sotto l'abile e ritmico tocco della tessitrice.
La materia prima usata, ha una
certa varietà: dalla lana al cotone, dal lino alla canapa, dalla seta alla
ginestra, ai cascami di stoffe, utilizzati per la produzione delle "pezzare".
Storicamente fu la LANA il primo elemento ad essere tessuto. Solo successivamente si passò alla lavorazione
della SETA, della GINESTRA e del COTONE, che fu importato dagli Arabi. Prendono
forma così, stuoie, scialli e tappeti ("mappine", "vancali",
"pezzare").
Degno di nota è il
caratteristico 'Vancale', scialle di lana o di seta a fondo nero
attraversato da sottili strisce colorate e da ricorrenti decorazioni monocrome
(greche).
Oggi è ancora possibile
incontrare, in tanti paesini dell'interno, la tessitrice oppure visitare una
moderna tessitura specializzata in tessuti tipici della regione. In qualche luogo sopravvive
ancora la tecnica della cardatura
o della filatura
come avviene ancora nell'isola grecanica in provincia di Reggio, dove viene
lavorata la ginestra, dalla raccolta alla macerazione, alla filatura e
tessitura. |