Racconta
una leggenda che al tempo della discesa dei barbari verso il sud, un'orda di
questi conquistatori, dopo aver attraversato tutta la penisola, giunse sulle
rive dello stretto di Messina.
Il re barbaro, soggiogato dalla bellezza che vedeva di
fronte, passava intere
giornate a pensare a come poterla raggiungere ed impadronirsene.
Ma, siccome non possedeva neanche una barca per poter attraversare il mare, si
disperava.
La sua disperazione venne udita da una fata, Morgana, che, spinta da
compassione, decise di venire in suo aiuto.
Era un pomeriggio di settembre, il cielo e il mare erano senza un filo di vento ed
una nebbiolina sottile velava l'orizzonte. Morgana disse al re di
guardare ai suoi piedi e questi vide nell'acqua, nitidissimi, come se potesse
toccarli con mano, i monti dell'Isola coperti di uliveti, il porto di Messina con i bastimenti, i moli e persino i
marinai che caricavano le merci. Con un grido di gioia balzò giù da cavallo,
si tuffò nell'acqua, l'incanto si ruppe e, trascinato giù dal peso della sua
armatura, quel re affogò miseramente.
Un'altra leggenda vuole che fata Morgana, per convincere Ruggero d'Altavilla a conquistare la Sicilia, gliela fece apparire così vicina da poterla toccare
con le mani. Ma l'orgoglioso re Normanno non si volle impadronire dell'isola con
il sortilegio e così…ci mise trent'anni a conquistarla da solo!
Un giorno, racconta un'altra leggenda, Morgana condusse suo fratello , re
Artù, ai piedi dell'Etna e, colpita dalla bellezza del luogo, decise di non
andare più via. Così, stabilì la sua dimora dove i marinai non osavano
avvicinarsi a causa delle forti tempeste e proprio lì costruì il suo palazzo
di cristallo.
Ancora oggi, di tanto in tanto, da questo posto,situato nello stretto di Messina, Morgana richiama alla memoria Camelot, i castelli, le foreste incontaminate ed
altri ricordi felici.
Qualcuno ha visto Morgana uscire dall'acqua con un cocchio tirato da sette
cavalli, mentre, altri dicono di averla vista su di un vascello d'argento.
Di tanto in tanto, Morgana esce dal mare, traccia dei segni nel cielo e
getta in acqua tre sassi. Allora ecco che il mare si gonfia e sembra diventare
una piazza di cristallo sulla quale compaiono immagini di città bellissime, di
uomini, di arcate, castelli che si trasformano in selve, pini, cipressi ...